I lavoratori che hanno acquisito un titolo di studio relativo ad una professione sanitaria al di fuori dell’Unione Europea possono lavorare regolarmente sul territorio italiano ma devono previamente sottoporsi ad apposita procedura. Mentre per i cittadini europei che hanno acquisito un titolo di studio all’interno di uno stato membro, non si rende necessaria alcuna procedura visto il principio unionale della libera circolazione dei lavoratori.
Durante l’emergenza pandemica dovuta al Covid-19 il legislatore ha emanato il decreto-legge 18/2020, decreto che è andato a semplificare di molto la procedura in essere per l’ingresso dei lavoratori stranieri, inserendo una deroga espressa alla procedura ordinaria.
Tale deroga è stata più volte prorogata e, attualmente il termine di scadenza è fissato per il 31.12.2027 dall’art. 15 del DL 34/2023.
La procedura ordinaria
Il normale iter è disciplinato dalla legge n. 394 del 1999, agli articoli 49 e 50. Tale procedura prevede che: “L’ingresso in Italia per lavoro, sia autonomo che subordinato, nel campo delle professioni sanitarie è, comunque, condizionato al riconoscimento del titolo di studio effettuato dal Ministero competente”.
In particolare per le professioni sanitarie: “L’iscrizione negli albi professionali … sono disposte previo accertamento della conoscenza della lingua italiana e delle speciali disposizioni che regolano l’esercizio professionale in Italia, con modalità stabilite dal Ministero della sanità. All’accertamento provvedono, prima dell’iscrizione, gli ordini e collegi professionali e il Ministero della sanità, con oneri a carico degli interessati.
A fronte delle deroga legislativa, invece, i lavoratori extracomunitari che intendono esercitare una professione sanitaria in Italia, quantomeno sino al 2027, devono eseguire dei passaggi più semplici.
– “Gli interessati presentano istanza, corredata di un certificato di iscrizione all’albo del Paese di provenienza, alle regioni e alle province autonome, che possono procedere al reclutamento temporaneo di tali professionisti”
– “Il professionista comunica all’Ordine competente l’ottenimento del riconoscimento in deroga da parte della regione interessata, la denominazione della struttura sanitaria a contratto con il Servizio sanitario nazionale presso la quale presta l’attività nonché ogni successiva variazione”.
La procedura prevista in via transitoria, pertanto, permette ai lavoratori stranieri di accedere alle professioni sanitarie in Italia con molta più facilità, almeno fino a quando il legislatore non deciderà di tornare alla disciplina ordinaria di cui sopra.
Contattaci per raccontarci la tua esperienza: provvederemo a darti un’adeguata consulenza!


