La rovina dei figli sono i genitori!
È una frase molto forte, me ne rendo conto, ma la verità non è mai conveniente!
Cosa significa accudire crescere ed educare un figlio?
Ogni età dei nostri figli richiede il giusto approccio.
Un buon genitore per questo:
- adatta il linguaggio a quello dell’età del figlio. Un bambino di tre anni ha diritto a che gli vengano rivolte frasi semplici, senza che il minore si trovi nelle condizioni di interpretare quello che invece il genitore voleva dire. Quindi soprattutto no alle “Battute” “Alle prese in giro” anche se innocue…metterebbero comunque in difficoltà il piccolo di casa;
- non percuote il figlio, non lo prende per il braccio o lo schiaffeggia sul volto. Questa è pura e semplice violenza e non ha nulla a che vedere con l’educazione della prole;
- affronta il capriccio per quello che è, un momento di sfogo del figlio che certamente ci mette alla prova, ma che in quel momento dimostra un disagio risolvibile tante volte con la conversazione. Abbassarsi all’altezza del figlio e guardarlo negli occhi per spiegargli perché deve calmarsi non è così difficile come compito;
- ha pazienza e riserva del tempo per seguire i figli nel tempo libero, durante lo svolgimento dei compiti facendogli sentire la nostra presenza. La sicurezza è importante per permettere ad un figlio una crescita sana.
- non proietta sul figlio i propri desideri e aspirazioni, ma lo rende autonomo è capace di costruire il proprio io;
- regala ai figli dei momenti conviviali in famiglia intendendo per famiglia un nucleo di persone unite e legate al bambino, che vive in armonia e senza costrizioni. Le forzature rendono spesso vani gli sforzi di donare una armonia familiare ai figli.
E se la famiglia è disgregata che fare in presenza di figli?
In molti reagiscono con una presa di posizione che ha dello stoico “resisto per amore dei miei figli”.
Ma siamo proprio sicuri che basti l’amore per il figlio per preservarlo e permettergli una vita serena?
Quando l’unione di coppia diventa intollerabile, tutti ne risentono, soprattutto i figli che sono costretti a vivere con genitori che non si parlano, o peggio, che litigano dalla mattina alla sera!
Spesso accade che l’oggetto della discussione sia proprio la crescita e l’educazione del figlio, vuoi per diversità di vedute, o vuoi ancora perché uno dei due ha un approccio sbagliato nei confronti del minore e la sua vicinanza può compromettere il suo futuro.
Come? Magari rendendolo un uomo insicuro e privo di stimoli.
Gli eccessi ci possono essere sia nell’accontentare troppo i nostri figli, viziandoli, per troppo amore o per incapacità a dare dei limiti e delle regole, sia nel caso in cui il Figlio diventa una presenza scomoda, un ostacolo alla volontà di vivere senza troppe responsabilità continuando a fare quello che si faceva prima della loro nascita.
Il genitore responsabile deve per questo prendere le distanze dal proprio compagno/compagna, marito/moglie, avendo innanzitutto il dovere di tutelare il figlio rispetto ad un comportamento sbagliato dell’altro nei confronti del minore.
Innanzitutto consigliando caldamente all’altro un percorso all’accompagnamento alla genitorialità oppure un supporto psicologico al fine di accertare le turbe e la loro natura e origine per approntare una cura. Nella disperata ipotesi che ciò non bastasse o in caso di rifiuto, l’altro rimedio è quello di separarsi anche momentaneamente.
Non soltanto nella speranza che questo porti tutti ad una riflessione sulla famiglia e al suo andamento, ma anche e soprattutto per proteggere il minore dalle inadempienze del genitore o per sottrarlo da atti e comportamenti pregiudizievoli per il minore.
Ti ricordo, per concludere, che la separazione personale dei coniugi non è una scelta irreversibile. Marito e moglie, infatti, possono ricomporre la coppia semplicemente tornando a vivere assieme.
La rovina dei figli sono i genitori…..ma sono sempre i genitori che possono cambiare le cose e aiutare i figli a crescere serenamente.