I Lavori di Pubblica Utilità possono sostituire ammende e arresto?
L’istituto dei lavori di pubblica utilità è stato previsto del Legislatore.
Consente, ai responsabili delle violazioni di cui all’art 186 ( “Guida sotto l’influenza dell’alcool” e all’art. 187, “Guida in stato di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti”), di essere avviati ad un recupero sociale, cercando il giusto equilibrio tra applicazione della pena e riabilitazione.
Il tutto attraverso l’espletamento di lavori socialmente utili, non retribuiti.
L’art. 186 comma 2 C.d.S., stabilisce tre fasce distinte di colpevolezza
A seconda della concentrazione di alcool presente nel sangue che viene rilevata in capo a colui che si mette alla guida di un determinato mezzo:
- Tasso alcolemico superiore a 0,5 ma non a 0,8 g/l: è prevista una sanzione amministrativa che può variare da € 531,00 ad € 2.125,00 oltre la sospensione della patente di guida da 3 a 6 mesi.
- Tasso alcolemico superiore a 0,8 ma non a 1,5 g/l : costituisce reato con l’ammenda da € 800,00 ad € 3.200,00 e l’arresto fino a 6 mesi, oltre la sanzione amministrativa della sospensione della patente di guida da 6 mesi ad 1 anno.
- Tasso alcolemico superiore a 1,5 : il reato prevede l’ammenda da € 1.500,00 ad € 6.000,00, l’arresto da 6 mesi ad 1 anno nonché la sospensione della patente di guida da 1 a 2 anni. Se il veicolo appartiene a persona estranea al reato la sospensione della patente di guida è raddoppiata. Con la sentenza di condanna o di applicazione pena, il veicolo con cui è stato commesso il reato viene sequestrato, salvo che appartenga a persona estranea al reato.
L’art. 187 C.d.S., al comma 1, punisce chi si mette alla guida in stato di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti
Prevede:
- una ammenda da € 1.500 a € 6.000
- l’arresto da 6 mesi ad 1 anno
- la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da 1 a 2 anni.
Anche in questo caso, se il veicolo appartiene a persona estranea al reato, la sospensione della patente di guida è raddoppiata.
Mediante la sentenza di condanna o di applicazione della pena, il veicolo con cui è stato commesso il reato viene sequestrato, salvo che appartenga ad una persona estranea allo stesso.
In cosa consiste il lavoro di pubblica utilità?
Il C.d.S. al comma 9 bis dell’art. 186, e dal comma 8 bis dell’art. 187, introdotto con la l. 120/2010, prevede la possibilità di sostituire le pene dell’arresto e dell’ammenda con la pena del L.p.U. (lavori di pubblica utilità), di cui all’art. 54 del d.lgs n. 274/2000, ovvero nella prestazione di una attività, non retribuita, a favore della collettività nella provincia di residenza del reo, presso determinati enti accreditati con il Tribunale.
Il lavoro di pubblica utilità ha una durata corrispondente a quella della sanzione detentiva che viene stabilita dal giudice e della conversione della pena pecuniaria.
Un giorno di lavoro socialmente utile corrisponde a 250 euro o ad un giorno di pena alternativa. Consiste nella prestazione di 2 ore di lavoro, compatibilmente con le esigenze di lavoro, di studio, di famiglia e di salute del condannato. Facendo un esempio concreto, nel caso in cui si venga condannati complessivamente alla corresponsione di 5.000,00 euro, i giorni di L.p.U. ammonteranno a 20.
La prestazione comporta una attività che non può superare le sei ore di lavoro settimanali. Sempre che non si richieda espressamente al giudice l’ammissione ad un tempo superiore che, però, non potrà comunque oltrepassare le otto ore giornaliere.
In caso di svolgimento positivo del lavoro di pubblica utilità, il giudice fisserà una nuova udienza e dichiarerà estinto il reato, disponendo la riduzione alla metà della sanzione della sospensione della patente e revocando la confisca del veicolo se sequestrato.
Per completezza è bene ricordare che il comma 2 sexies dell’art. 186 e comma 9 quater dell’art. 187, prevedono un aggravio dell’ammenda, da un terzo alla metà, se il reato è commesso dopo le ore 22 e prima delle 7.