Oggi vorrei condividere con voi una riflessione sul PERDONO.
SIGNIFICATO DELLA PAROLA PERDONO
Il significato della parola Perdono è molteplice.
Per l’etimologia “Il perdono” è la cessazione del sentimento di risentimento nei confronti di un’altra persona; è quindi un gesto umanitario con cui, vincendo il rancore, si rinuncia a ogni forma di rivalsa di punizione o di vendetta nei confronti di un offensore. Per estensione ha il valore d’indulgenza verso le debolezze o le difficoltà altrui, oppure di commiserazione o di benevolenza.
Per il Cristianesimo invece “Il Perdono” consiste nell’assoluzione dalle colpe che Dio accorda quando il fedele riconosce, confessa e rinnega il suo peccato. La Chiesa cattolica prevede la pratica della indulgenza, plenaria o parziale.
Nell’Ebraismo, se una persona causa del male a qualcuno, ma sinceramente pentito chiede perdono a chi ha fatto del male e prova a porvi rimedio, la vittima è obbligata a concedergli il perdono.
Per la religione Islamica “Il perdono” è uno dei riti più comuni che il fedele musulmano è invitato a praticare. Il pentimento, innanzitutto, e la richiesta di perdono viene rivolta all’unico che può perdonare, cioè Dio stesso.
Anche in ambito giuridico, il perdono è previsto e consiste in un atto di clemenza di una pubblica autorità, un atto di grazia, la sospensione della persecuzione per varie categorie di reati.
Ma il Perdono, da qualsiasi prospettazione lo si osservi, deve nascere da dentro ed essere donato in maniera consapevole: serve dunque saper dare il giusto peso al gesto che concediamo.
PERDONO IN FAMIGLIA
Nei rapporti familiari, il perdono a volte viene dato per il solo fatto che il legame di sangue o la relazione amorosa, va oltre il male che ci procurano gli altri. La pretesa del perdono da parte di chi lede un familiare a volte è illogica. E’ ipocrita infatti aspettare il perdono per le sofferenze inflitte al coniuge, al compagno di vita, al figlio, etc. per il solo fatto che il male si è fatto all’interno delle mura domestiche e quindi fra persone che invero dovrebbero volere soltanto il bene dell’altro. E questo perché si è deciso di stare uniti per amore o almeno questa dovrebbe essere la motivazione di base.
Nei racconti che ascoltiamo durante gli incontri con i nostri Clienti, chi risulta vittima di maltrattamenti familiari, scopre soltanto parlando con noi, che ciò che ha subito sino a quel momento è sbagliato e non sempre merita perdono.
Perché se è vero che errare è umano e perseverare è diabolico, c’è un limite per il quale l’ennesimo episodio malevolo fatto nei confronti di una persona, dovrebbe fare dire alla stessa la parola basta, non ti scuso più, non ti perdono più!
Il perdono non deve essere considerato quindi un obbligo morale o una legge a cui sottostare, ma è pur vero che nella vita di coppia di tutti i giorni diventa quanto mai necessario per superare i momenti di difficoltà ed eliminare quel continuo rimuginio interiore che erode il sentimento ed allontana le persone.
Il perdono richiede il suo tempo: breve se siamo di fronte ad un piccolo torto, un diverbio semplice e lungo invece e paziente, per le sofferenze più profonde. Il perdono ci conduce alla riconciliazione e questo è possibile se entrambe le parti in causa sono disposte a ciò. Occorre quindi che la persona ferita abbassi le sue difese e sia pronta ad accogliere il perdono, e dall’altra che la persona che ha fatto il male ripari al torto inflitto.
QUANTE VOLTE E’ GIUSTO PERDONARE L’ALTRO?
Quante volte il perdono può essere concesso senza risultare, anche ai nostri occhi, incapaci invece di reagire o peggio lo zerbino sottomesso che permette all’altro di fare come gli pare?!
La donna di sovente riveste lo stereotipo di donna-zerbino che subisce ogni tipo di atteggiamento menefreghista dell’uomo-strafottente, a cui reagisce con comportamenti altrettanto stereotipati di musi lunghi e silenzi interminabili o sfoghi isterici. Alla fine il risultato è quello di una solitudine che raggiunge le proporzioni di una voragine di incomunicabilità, piena di dolore, tristezza e dispiacere.
Nella vita di coppia non siamo chiamati a fare gli zerbini. Siamo chiamati ad essere uomini e donne liberi, che nella libertà scelgono di fare un regalo a se stessi e all’altro rompendo le catene del rancore, del covare, dell’astio. La libertà è la caratteristica fondamentale di ogni dono d’amore nella relazione.
Nelson Mandela sosteneva che: “Il perdono libera l’anima, rimuove la paura. È per questo che il perdono è un’arma potente.”
Quindi, se il perdono è un atto libero, autentico e consapevole è ben riposto, se invece viene donato soltanto e a causa dei legami che uniscono due persone, o perché si è idealizzato un rapporto, e perché ancora non si vuole intaccare l’immagine che l’esterno ha della nostra famiglia, beh questa non è libertà, non è sincerità, e prima o poi questi principi, questi valori, troveranno il modo di bussare alle coscienze.
Se hai per questo un dubbio sulla piega che sta prendendo il tuo rapporto, sui motivi che ti portano sempre a perdonare, pensiamo che sia il momento per te di discuterne con qualcuno che possa darti anche una sua visione, di persona esterna e con esperienza in conflitti di coppia. Chiamaci e ti sapremo ascoltare e consigliare.